Photo by @andreamarcovaldi
ANNATA:
PRODUTTORE:
PUNTEGGIO:
NAZIONE:
REGIONE:
FILOSOFIA PRODUTTIVA:
COLORE:
TIPOLOGIA:
DENOMINAZIONE:
FORMATO BOTTIGLIA (L):
GRADAZIONE (%):
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UVE:
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Abbraccio questo vino e abbraccio la terra dove sono cresciuto, la Puglia. A casa, quando si decideva di aprire un Graticciaia era impossibile parlare sottovoce: “Ah, finalmente hai deciso di stappare il Graticciaia!”, si diceva in famiglia.
Se in taluni casi la scelta della bottiglia era legata alle leccornie che ci aspettavano in tavola, con questo nobile rosso salentino ogni schema veniva infranto. D’altra parte, la sua carriera eccezionale gli permetteva qualsiasi matrimonio culinario, e se una bottiglia stava non così bene con un piatto se ne apriva una di altra annata e si trovava l’accostamento perfetto.
Pochissimi sono i vini che riescono ad interpretare così fedelmente il genius loci e lui lo fa in maniera impeccabile, tirando fuori tutto lo slancio delle vigne ad alberello da cui proviene, la soppesata concentrazione delle uve appassite sui graticci (omen nomen), l’eleganza della famiglia Vallone affiancata dal bravissimo Marco Mascellani in cantina.
Stappare un Graticciaia per me è come aprire uno scenario di teatro dove i profumi deliziosi si distendono e poi si amplificano colorandosi dell’essenza dei fiori, della frutta, della terra; e i sapori prendono forma e solidità sorso dopo sorso, dal mio calice, da cui vi assicuro è difficile distaccarsi.