Photo by @andreamarcovaldi
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FILOSOFIA PRODUTTIVA:
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FORMATO BOTTIGLIA (L):
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Non capisco come non si possano amare le bollicine Rosé, per me sono sinonimo di bellezza, gioia, vacanza. Anche il diavolo ci perderebbe la testa con questo Rosé di Scacciadiavoli, azienda che prende nome da un episodio d’esorcismo avvenuto intorno al Trecento, in cui si narra che una giovane posseduta fu curata facendole bere vino locale e dopo una forte ubriacatura si ristabilì. Il vino cura tutti i mali!
Fu il Principe di Piombino Ugo Boncompagni Ludovisi a fondarla nel 1884 dandole un imprinting internazionale e un’impostazione enologica per gravità, poi a metà anni Cinquanta passò nelle mani dei Pambuffetti, prima con Amilcare che si era fatto le ossa in cantina già da ragazzino e poi con i suoi figli. Oggi è Liù, parte della quarta generazione che me ne parla, come fosse la nuova protagonista di un bellissimo romanzo che descrive secoli di successo del vino umbro più famoso, il Sagrantino di Montefalco, la cui varietà è qui espressa in versione spumante. Cosa aspetti ad andare a visitare questa splendida cantina?