Photo by @andreamarcovaldi
ANNATA:
PRODUTTORE:
PUNTEGGIO:
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REGIONE:
FILOSOFIA PRODUTTIVA:
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DENOMINAZIONE:
FORMATO BOTTIGLIA (L):
GRADAZIONE (%):
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UVE:
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In questo vino trovo quell’attimo di dolcezza in più che solo il tempo ha potuto donare. In un tempo le uve sono cambiate e con esse la sua anima e il suo corpo si sono fatti più completi e complessi. È sulla soglia del tempo poi che si gioca l’evoluzione di un vino, ed io amo degustarlo quando è ancora “acerbo”, quando è pronto e quando la sua qualità s’innalza e si scatena nel calice prezioso. A volte è il tempo che aggiusta un vino, altre è lui che inesorabilmente lo vede smorzarsi, ed è il tempo che scandisce la lunghezza dello spirito della sua persistenza, la più bella delle volte intramontabile.
Non ho mai perso tempo ad attendere un vino, ci siamo spesso innamorati insieme l’un l’altro, pensando a fine bottiglia quanto la percezione del tempo sembrasse davanti a quel liquido magico rimpicciolita o ingrandita.
Il Bagnoli Friularo Classico che degusto oggi è una Vendemmia Tardiva, le cui uve per più della metà sono state raccolte dopo l’Estate di San Martino (11 novembre); è un vino complesso, che nasce nel padovano all’ombra della bellissima villa seicentesca Widmann, che ha ospitato negli anni numerosi artisti, tra cui Carlo Goldoni che qui scrisse “La bottega del caffè”.