Photo by @andreamarcovaldi
ANNATA:
PRODUTTORE:
PUNTEGGIO:
NAZIONE:
REGIONE:
FILOSOFIA PRODUTTIVA:
COLORE:
TIPOLOGIA:
DENOMINAZIONE:
FORMATO BOTTIGLIA (L):
GRADAZIONE (%):
PREZZO:
UVE:
DEGUSTAZIONE:
ABBINAMENTO:
ANNATA:
PRODUTTORE:
PUNTEGGIO:
NAZIONE:
REGIONE:
FILOSOFIA PRODUTTIVA:
COLORE:
TIPOLOGIA:
DENOMINAZIONE:
FORMATO BOTTIGLIA (L):
GRADAZIONE (%):
PREZZO:
UVE:
DEGUSTAZIONE:
ABBINAMENTO:
Domenico Clerico aveva in sé una gioia spontanea che traspariva dal suo sorriso fanciullesco. La simpatia travolgente te la trasferiva già con una stretta di mano: callosa, energica, sincera, da vero vignaiolo langarolo; anche dopo esser diventato un celebre barolista lui parlava con il cuore del contadino che sa bene che il sole non si risparmia mai di accarezzare le uve di Langa ed è capace di risorgere con vivacità in fermentazione per divenire nobile vino. Sempre pronto a elargire consigli ai più giovani, è stato il primo produttore che io abbia intervistato oltre un ventennio fa e da allora non ho perso occasione di farlo finché non ha chiuso i suoi occhi vispi per sempre a luglio del 2017. In prima linea nei così detti Barolo Boys, Domenico fu tra quegli innovatori sostenitori della barrique e un uomo proiettato da sempre al futuro, come quando, diversi anni fa, mi spiazzò parlandomi in tempi non sospetti delle potenzialità inespresse di zone produttive meridionali, così lontane dal suo Piemonte.
Il Barolo Ciabot Mentin è il rosso che mi ha fatto innamorare del vino e per questo sarò sempre grato al suo artefice: nasce nel cru Ginestra che nella proprietà aziendale sfiora i 400 metri slm, caratterizzato da suolo ricco di sabbia e fossili; ne deriva un vino potente ed elegante a ragione annoverato nell’olimpo dei migliori Barolo.