Bolgheri Sassicaia 2019 TENUTA SAN GUIDO

Photo by @andreamarcovaldi

Il Sassicaia 2019.

Con la destrezza che dà la pratica dell’equitazione, che a lezione dalla mia cara cognata Elisabetta potrei perfezionare, faccio ruotare lentamente il calice, facendogli fare più di un giro su se stesso. È senza scomodarsi troppo che dal bicchiere viene fuori un mondo di dettagli. È come se il territorio di Bolgheri e la sua natura fosse lì a presentarsi, con i ricordi dei fasti del passato dei purosangue della mitica scuderia di razza Dormello-Olgiata e la tenacia del Marchese Mario Incisa della Rocchetta nel ricercare il perfetto bouquet da Château in terra d’Alta Maremma.

Quanti racconti merita il Sassicaia: la storia di una felice intuizione, la sperimentazione per raggiungere la perfezione, il suo apporto di modernità ad una enologia, quella Italiana degli anni ‘60, troppo antica per restare a galla. E ancora la perseveranza di Nicolò, figlio di Mario, che è riuscito a conquistare nel 1994 una Doc esclusiva per il Sassicaia, celebrato come stella del Made in Italy. Non c’è annata che non sia perfettamente interpretata per questo gioiello, tra i pochi rossi che mi vengono in mente sempre fedeli al proprio stile intramontabile. Ne ho scritto per una quindicina di edizioni della celebre Guida Bibenda e continuo a farlo oggi sempre abbagliato dalla sua grazia, sfruttando ogni occasione per assaggiare le poche annate degli anni ‘70 che mancano tra i miei appunti.

Perché vi racconto questo? Semplice, perché il Sassicaia è uno dei migliori vini che abbia mai degustato.

Degustazione Bolgheri Sassicaia 2019 Tenuta San Guido

Rubino di definita compattezza al centro, sfumato sui bordi. Bouquet incredibile che dona ricordi minerali e di macchia marina assieme a note di frutti selvatici, anguria, cedro caraibico e toni balsamici. L’olfatto si contorna poi di spezie e flebile afflato di sottobosco. Sorso eccezionale per tensione e saporita intensità, con tannino perfetto, da manuale.  Persistenza estesissima: un ensemble di tabacco, argilla, pot pourri floreale.

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