Photo by @andreamarcovaldi
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Viviamo in una grande paura, adesso più che mai. Sembra che lo facciano apposta a farla penetrare in noi, primi attori di una società di grande benessere e tanta paura. Oggi abbiamo paura di un orribile conflitto che rischia di espandersi a vista d’occhio, un’atrocità apparentemente ideologica e molto materiale, che ci ricorda che le guerre moderne si combattono soprattutto per la redistribuzione delle risorse.
Da quando è cominciata questa terribile guerra non ho voluto più scrivere pubblicamente di Vino, mi sembrava di non avere rispetto per le povere vittime innocenti e dunque inopportuno soffermarmi sul bello dell’edonismo; poi grazie all’assaggio di questo tipico Brunello, da progetto tutto al femminile, ho deciso di rompere il silenzio. Perché? Perché forse è il vino che può insegnare ad essere felici e combattere la paura, ed è dallo spirito artigiano del mondo del vino che dobbiamo imparare concetti come Amore, Armonia, Cooperazione, Solidarietà.
Forse è inutile parlarti di chi lo produce, perché Donatella Cinelli Colombini è una delle donne del vino più forti e conosciute, ma mi preme ricordarti che è lei che ha fondato il “Movimento del turismo del vino”, ha ideato “Cantine aperte” ed è una vera wine influencer. Nel progetto Prime Donne c’è una squadra tutta al femminile, con la bravissima figlia Violante che contribuisce ad allargare gli orizzonti aziendali.