Photo by @andreamarcovaldi
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FILOSOFIA PRODUTTIVA:
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FORMATO BOTTIGLIA (L):
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Il silenzio nella stanza si riempie dello scoppiettio della legna arsa nel camino in pietra, che regala un fuoco dalla virtù di scaldare anche l’anima. L’inverno non vuol proprio finire in quest’anno difficile: il desiderio è quello di vivere, di riabbracciare chi il vino lo produce, di ascoltare i suoi racconti e di coglierne la gioia. Nella tristezza di dover vivere di ricordi, trovo conforto assaggiando questo blend di Nero di Troia e Aglianico, due uve maestose che ricalcano la storia della famiglia Di Tuccio. Nei primi anni ‘80 Raffaele e sua moglie lasciano la natia Basilicata per ricominciare la loro vita di agricoltori nella solare campagna pugliese; rapiti dall’architettura rurale della masseria Contessa Staffa, nei pressi di Cerignola, la acquistano e si imbattono in un bellissimo progetto di viticoltura biologica, con il prezioso aiuto del figlio Luigi. Il Nero di Troia, fulcro dell’enologia di zona, si sposa benissimo all’Aglianico della tradizione vinicola lucana, e così mi ritrovo a sorridere di nuovo, pensando alla frase che sovente mi ripete la migliore delle amiche: “mai come in questo momento viaggiare con la mente e bere del buon vino può essere salvifico!”.