Photo by @andreamarcovaldi
ANNATA:
PRODUTTORE:
PUNTEGGIO:
NAZIONE:
REGIONE:
FILOSOFIA PRODUTTIVA:
COLORE:
TIPOLOGIA:
DENOMINAZIONE:
FORMATO BOTTIGLIA (L):
GRADAZIONE (%):
PREZZO:
UVE:
DEGUSTAZIONE:
ABBINAMENTO:
ANNATA:
PRODUTTORE:
PUNTEGGIO:
NAZIONE:
REGIONE:
FILOSOFIA PRODUTTIVA:
COLORE:
TIPOLOGIA:
DENOMINAZIONE:
FORMATO BOTTIGLIA (L):
GRADAZIONE (%):
PREZZO:
UVE:
DEGUSTAZIONE:
ABBINAMENTO:
Percorsa da Brescia a Bergamo la Provinciale che corre parallela all’autostrada, s’incontra Coccaglio, comune meridionale della Franciacorta dove anticamente, come in tutta la zona, la bonifica e la coltura delle terre appartenne ai monaci benedettini, e dunque esentata (francae) da tasse (curtes), da qui il nome Franciacorta. Questo areale delimitato dal Monte Orfano e dal Monte Alto ospita il Castello Bonomi, unico esempio di chateau, per dirla alla francese, di zona. Il terreno collinare su cui poggiano le vigne di casa è formato da residui organici di origine marina calcificati, e ciò rende il suolo ricchissimo e fertile, dove sono le correnti temperate del Lago d’Iseo e le escursioni termiche tra il giorno e la notte portate dalle brezze che spirano dalla Val Camonica, a determinare condizioni ideali per fare vini straordinari. Il castello mi ricorda l’eclettico stile Liberty di Coppedè, e i vini che vi si producono un esempio non solo bello, ma splendido, di solarità da microclima mediterraneo, si pensi alle piante di cappero (!) che crescono sulle mura del maniero.