Photo by @andreamarcovaldi
ANNATA:
PRODUTTORE:
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REGIONE:
FILOSOFIA PRODUTTIVA:
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Joseph Krug era un sognatore geniale, un uomo colmo di passione. L’essenza del suo Champagne era quella di svegliare nel bevitore quel qualcosa di misterioso, superando il concetto di Millesimato. Con la sua caparbia convinzione ha generato vini che fossero ogni anno l’espressione più nobile della regione; un’opera d’arte non più vincolata alla sola vendemmia, dove le riserve di vini conservati per l’assemblaggio costituissero la pennellata finale di un maestro. Tale arte è stata perpetrata nel corso dei secoli fino ad oggi e riflessa in un vino dallo stile unico e raffinato.
Assaggiare oggi un Krug Grande Cuvée vecchia etichetta dei primi anni Duemila è come fare un viaggio nel tempo straordinario, tinteggiato di antichi riflessi di storia.
Dopo un volo meraviglioso su Roma e un brindisi ad un anno sui social (vedi post precedente), in tanti mi avete chiesto le note di degustazione e così ho dovuto sacrificare la seconda bottiglia “d’epoca” che avevo, sicuramente uno degli Champagne più buoni che abbia mai assaggiato.