
Photo by @andreamarcovaldi
ANNATA:
PRODUTTORE:
PUNTEGGIO:
NAZIONE:
REGIONE:
FILOSOFIA PRODUTTIVA:
COLORE:
TIPOLOGIA:
DENOMINAZIONE:
FORMATO BOTTIGLIA (L):
GRADAZIONE (%):
PREZZO:
UVE:

DEGUSTAZIONE:
ABBINAMENTO:
ANNATA:
PRODUTTORE:
PUNTEGGIO:
NAZIONE:
REGIONE:
FILOSOFIA PRODUTTIVA:
COLORE:
TIPOLOGIA:
DENOMINAZIONE:
FORMATO BOTTIGLIA (L):
GRADAZIONE (%):
PREZZO:
UVE:

DEGUSTAZIONE:
ABBINAMENTO:
Che bello quando si mischiano le idee e i pensieri. Quelli più intriganti vengono fuori come sorprese contenute in una scatola appena aperta, come nel caso di questo tempietto di sigari toscani che un tempo conteneva una verticale del sommo Antico, ed ora anche l’ultimo nato e verace Oltrarno. Con l’aria stupita di chi tiene in mano le belle cose mi appresto a fumarlo, ma solo dopo aver assaggiato un calice di La Querce dell’omonima azienda, vino eccelso prodotto sulle colline d’Impruneta del Chianti Colli Fiorentini.
Riguardo la storia antica che distingue questa cantina, tante sono le carte che la dimostrano, si arriva fin al secolo dei Lumi e in età moderna il prestigio di apparire nel Secondo Catalogo Bolaffi di Luigi Veronelli (1972), annoverata tra le migliori fattorie dell’allora Consorzio Chianti Putto. Cercando paragoni in cose contemporanee e araldica nobiliare si parlerebbe di Supertuscan, ma perché inseguire con insistenza un’etichetta? A volte queste appaiono troppo semplici d’innanzi alle cose migliori, e se prima ho parlato di verticale di sigari, per avere coscienza della tenuta di questo rosso ho partecipato ad una sua verticale, dove Marco Ferretti, perfetto factotum d’azienda, ha deliziato me e un gruppo di amici comunicatori del Vino con una 1982 da primato.