
Photo by @andreamarcovaldi
Costretti da tanti mesi, per una sorta di maledizione, a convivere con le notizie di una guerra disperata, mi soffermo ancor di più sul significato dell’etichetta di questo bel rosso dei Muscari Tomajoli. Il pittore Guido Sileoni, ispirato dai dipinti della Tomba dell’Orco sita nella necropoli di Tarquinia, ha raffigurato la bellezza suprema e la potenza della divinità etrusca degli inferi Aita, invocando attraverso l’arte il carattere divino del Vino, che si fa come dichiara l’artista “testimone di verità e antidoto al male dell’angoscia che da sempre insegue l’umanità”. Mi piace pensare al Vino come l’unico antidoto delle pene che ci opprimono, con la sua storia infinita, importante, millenaria e per di più assaporata attraverso il simbolismo dell’arte della zona in cui ha preso luce.
Non avrei potuto resistere neanche un istante in più senza aprire questo Montepulciano frutto di agricoltura biologica, bassissime rese per pianta, raccolta tardiva, fermentazione per mezzo di lieviti indigeni, maturazione in barrique di rovere francese proveniente dalla foresta di Tronçais, e soprattutto del rinomato terreno della Tuscia Viterbese.
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FILOSOFIA PRODUTTIVA:
COLORE:
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FORMATO BOTTIGLIA (L):
GRADAZIONE (%):
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UVE:

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