Photo by @andreamarcovaldi
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PRODUTTORE:
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FILOSOFIA PRODUTTIVA:
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DENOMINAZIONE:
FORMATO BOTTIGLIA (L):
GRADAZIONE (%):
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Sebbene abbia utilizzato sempre toni di critica cordiale nei confronti dei vini “naturali”, non mi sono mai congratulato con alcun produttore che sposasse tale filosofia, fin quando non ho degustato il Pallagrello Bianco di Paola Riccio. Le mie passate esperienze d’assaggio di vini “naturali”, hanno creato in me un certo scetticismo, vuoi perché ho trovato campioni che già da giovani apparivano stanchi, vuoi perché taluni aromi di ossidazione sembravano una forzatura dovuta ad eccessiva rigidità ideologica nella produzione o a sperimentazione estrema. Oggi, di fronte a nuovi elementi d’informazione e grazie a Paola che produce assoluta qualità, posso affermare che lo scetticismo si è trasformato in voglia di ricercare nuove e antiche soglie di sapore, anche a tavola, dove questo orange wine si è dimostrato perfetto compagno di svariate pietanze. Sorrido sentendomi come il critico Anton Ego del film Ratatouille, che dopo aver assaggiato la cucina di Remy prova scosse le fondamenta stesse del suo essere, e penso che ancora una volta sia l’emozione a vincere nell’assaggio!
Esattamente diciotto anni fa Paola Riccio segue la sua prima vendemmia a Caiazzo, nel Casertano, con vinificazione convenzionale; l’aiuta un enologo fin quando non decide di smettere di fare chiarifiche e dimezza le dosi degli additivi utilizzati in fermentazione. Da lì un’escalation di cambiamenti essenziali: nel 2016 nasce il Privo l’Eretico, un Pallagrello Bianco la cui fermentazione avviene per mezzo di lieviti indigeni e macerazione prolungata con le bucce. Un vino maturato in acciaio e legno di castagno, non filtrato, né stabilizzato.