Photo by @andreamarcovaldi
ANNATA:
PRODUTTORE:
PUNTEGGIO:
NAZIONE:
REGIONE:
FILOSOFIA PRODUTTIVA:
COLORE:
TIPOLOGIA:
DENOMINAZIONE:
FORMATO BOTTIGLIA (L):
GRADAZIONE (%):
PREZZO:
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Che eleganza in un calice e quanta storia si cela dietro un vino! Verso questo rosso con delicatezza nel calice panciuto; osservo attentamente quale bellezza e nobiltà si celi nel suo risplendente colore, che poco soggiace all’influenza del tempo. In vista di un perfetto matrimonio d’amore con la succulenza della pietanza che mi aspetta, imprimo al bicchiere un delicato gesto di roteazione: il bouquet tuona e mi cattura, ricordandomi gli assaggi fatti in azienda mesi fa. Lì ho trascorso un pomeriggio con Federico Carletti, persona straordinaria e preparatissima che mi ha rapito con i suoi racconti di studi accurati fatti sul territorio, delle ultime tecnologie utilizzate in cantina per preservare l’umore di questa terra, della storia letteraria della manna che produce, citando il Redi che nel ‘600 scrisse “Montepulciano d’ogni vino è il re”.
Come ogni vino Le Caggiole ha un suo racconto, quello di un cru imbottigliato per la prima volta nell’88, cinque anni dopo la famosa etichetta Asinone, per dimostrare come nella nostra Italia in 500 metri di distanza tra gli impianti possano convivere esposizione e suoli completamente diversi. Dal mio taccuino leggo che siamo ad Est, la terra è di origine marina tufacea con incursioni di argilla e in cantina si lavora con tonneaux di rovere francese.