Photo by @andreamarcovaldi
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FILOSOFIA PRODUTTIVA:
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FORMATO BOTTIGLIA (L):
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I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
Van da San Guido in duplice filar,
Quasi in corsa giganti giovinetti
Mi balzarono in contro e mi guardâr.
Scrive il Carducci nella sua armoniosa poesia Davanti San Guido; è nelle immagini interiori che ci si perde, nella memoria di un tempo cui si giunge in silenzio, piano piano fino al passato, che appare così lontano e così fortemente vicino, che mi porta a pensare a quando in questa terra di boschi e macchie, dal Sangiovese si passò al Cabernet. Con l’annata 2018 già cinquant’anni sono trascorsi dal primo imbottigliamento del Sassicaia; era non a caso il ’68 quando il marchese Mario Incisa della Rocchetta nella fausta frazione del comune di Castagneto Carducci, portò a compimento la sua sperimentazione con l’uva francese.
Cinquant’anni di scuola molto d’avanguardia, da cui provengono finezze enologiche che tanti ignorano. Ed è così che il rosso con la stella con otto punte, come otto è il numero perfetto della resurrezione – in questo caso simbolo di nuova enologia – e quello che contraddistingue quest’annata 2018, ha conquistato il mondo in mille e mille assaggi rilevanti, permettendo a questo dono d’amore della terra Toscana di scolpire performance memorabili.
Nel 2018 è accaduto qualcosa di straordinario in vigna, che ha favorito la nascita di un Sassicaia che lascia da subito vedere ogni sorta di eleganza nel calice: dalla smagliante livrea, al bouquet prezioso che pare retto da leggi occulte, alla bocca che sussurra finezza come una grande cantante d’Opera. Difficile assaggiare un Sassicaia più lussuoso del 2018, una degustazione da custodire nel profondo della memoria.