Photo by @andreamarcovaldi
Il Sicilia Nero d’Avola di Di Giovanna. Dopo una sera bruna è scesa la notte fonda, con il suo cielo tutto punteggiato di stelle. È al ricordo dei grandiosi giorni trascorsi più volte in Sicilia che vanno i miei pensieri, dove il buon cibo era la trama e il Nero d’Avola l’ordito. Si esprime così la rievocazione del calore di una terra che ti accompagna anche a tavola, e quel calore ritrovato nel calice si sposa ad una fine eleganza. Il Nero d’Avola, un vino antico che si racconta con sapore moderno, senza lasciarsi prendere troppo dalla frivolezza della moda.
Un rosso “contaminato” da mille stili produttivi ed altrettanti terroir; liberato da vecchi schemi, oggi è più cangiante, verticale, seducente e longevo. In quel di Contessa Entellina nasce il Sicilia Nero d’Avola Vurria, elevata espressione biologica del vitigno cresciuto nelle Terre Sicane. L’ho degustato solo dopo aver assaggiato la sua versione invecchiata di qualche anno (2015), che sembrava volersi far fotografare con abiti da ragazzino per quanto fosse ancora pimpante.
Degustazione Sicilia Nero d’Avola Vurria 2019 Di Giovanna
È di un bel rubino brillante, sfumato sull’orlo. Il naso s’innalza con folate di spezie, amarene e frutta selvatica, pastiglie alla viola, carruba, macchia marina e un tono coinvolgente di stampo balsamico. Attacco fresco al gusto, che lo rende squillante, poi la misurata sapidità unita a tannino affusolato donano carattere ad una bocca ben assestata. Finale lungo, di valida complessità aromatica.
Leggi il mio articolo sul Nero d’Avola
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