Spumante Metodo Classico Pas Dosé Rubedo LA LECCIA

Photo by @andreamarcovaldi

Uno Spumante Metodo Classico che mi ha fatto intenerire quello di La Leccia, le cui bollicine, di estrema finezza, imperlano il calice e trasportano al naso inebrianti ed indimenticabili profumi. Il Rubedo, così si chiama il raffinato Metodo Classico, ha accompagnato i brindisi del fantastico week end della prima blind blogger battle trascorso in felice compagnia in questa azienda di Montespertoli. L’ho degustato anzitutto con gran gioia e con la meraviglia del profano che trova in una zona di rossi importanti, un vino spumante che crede ne sia escluso.

Certamente la dimostrazione lampante che sarebbe un grosso errore escludere dalla rappresentazione della natura del Chiantigiano un Metodo Classico, non dando fiducia al Sangiovese di sapersi trasformare anche in memorabili bollicine.

In effetti a La Leccia vi sono tutte le condizioni naturali per produrre grandi vini. Anzitutto una campagna avvolta da una foresta di lecci che creano microclima unico e che sembrano notevolmente proclamare le virtù di questo terroir. Nondimeno è il Montalbano, una barriera inattaccabile dalle correnti d’aria fredda con in dote il vento marino che spira contrassegnando eccome i vini prodotti. Ed in particolare la passione e l’ardire delle nuove generazioni della famiglia Bagnoli, che hanno deciso di rinverdire la produzione della loro tenuta lasciandosi rapire apertamente il cuore.

Ed ora è il mio cuore che batte a favore di questo Metodo Classico, dopo che ho portato alle labbra gli aromi unici che mi tende.

Degustazione Spumante Metodo Classico Pas Dosé Rubedo LA LECCIA

Altro che semplice rosé! È bellissimo sin dalla composizione cromatica, ha colore rame con riflessi oro e spuma rosa antico, che presto si attenua lasciando piena scena ad un ininterrotto e sottile perlage.

Al naso distende egualmente un affascinante bouquet di intensi profumi che ricordano gelso e frutti di bosco, succo di melagranata e rimandi di panificazione su fondo di felce. Ben teso e parimenti avvolgente, per opera di fresca tenerezza carbonica, si sviluppa gustosamente sapido fino all’epilogo. Chiude con lunga eco floreale.